"Stasera ho avuto l'ennesima riprova che il mondo è piccolo.
Sono appena tornato in albergo dopo una serata passata a Monastiraki sotto l'Acropoli illuminata dalle luci e dalla luna piena.
Ho incontrato una ragazza greca che avevo conosciuto 4 anni
fa in Australia. Si era trasferita lì con il suo ragazzo spagnolo per fare il
dottorato e per due mesi eravamo usciti tutti insieme.
Hanno più o meno finito entrambi e sono tornati in Europa, ne sentivano la mancanza.
Oggi, lei e la sorella di lui che abita in Germania sarebbero volate ad Atene prima di raggiungere la famiglia di lei a Larissa per Pasqua. E così stasera gyros, insalata e birra greca e molti racconti del
tempo che ci ha separato.
In più, 3 personaggi notevoli. Un ragazzo siriano di 18 anni, ha viaggiato da Damasco ad Atene un anno fa e ora aspetta le carte per andare via dal centro di accoglienza. Sogna la Germania o la Svezia. Non conosce il significato del suo nome.
Una signora di 94 anni che da 45 gestisce un negozietto di souvenir sotto il Partenone, straripante di energia e di affetto. Parla correntemente 3 o 4 lingue e ha baciato ciascuno di noi quando Gemma le ha detto in spagnolo che da vecchia vuole essere come lei.
Un signore il cui nome significa centauro, suona il flauto greco, ha una barba lunga bianca e una scarpa con il tacco molto più alto dell'altro.
Ovviamente ho scattato una foto a tutti e tre."
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