27.6.15


E' stato bello leggere questo messaggio e poi capire che è stato un pò come la storia della bambola di Kafka.

Da "Follie di Brooklyn" di Paul Auster:
Tutti i pomeriggi Kafka va a fare una passeggiata nel parco. Generalmente lo accompagna Dora. Un giorno incontra una bambina in lacrime, che singhiozza da farsi scoppiare il petto. Kafka le chiede che cosa c'è che non va e la bambina risponde che ha perso la sua bambola. Lui subito comincia ad inventare una storia per spiegarle l'accaduto. "La tua bambola è andata a fare un giro", le dice. Lei gli chiede: "E tu come lo sai?" "Perché mi ha scritto una lettera", le risponde Kafka. La bambina sembra sospettosa. "Ce l'hai qui?" gli domanda. "No, mi spiace, -fa lui. - "L'ho lasciata a casa per sbaglio, ma domani la porterò con me". E' così convincente che la bambina non sa più cosa pensare. Possibile che quell'uomo misterioso stia dicendo la verità?
Kafka torna subito a casa per scrivere la lettera. Si siede a tavolino e Dora, osservandolo mentre scrive, nota la stessa serietà che mostra quando sta componendo la sua opera. Non vuole prendere in giro la bambina. Questa è una vera fatica letteraria, e lui è deciso a compierla nel migliore dei modi. Se riuscirà a presentare alla bambina una bugia bellissima, e convincente, sostituirà la bambola perduta con una realtà diversa: falsa, forse, ma veritiera e credibile secondo le leggi della narrativa.
L'indomani Kafka si precipita al parco con la lettera. La bambina lo sta aspettando, e dato che non ha ancora imparato a leggere gliela legge lui ad alta voce. La bambola è molto spiacente, ma si è stancata di vivere sempre con le stesse persone. Ha bisogno di muoversi e vedere il mondo, di fare nuove amicizie. Non è che non voglia bene alla bambina, però desidera cambiare aria, perciò dovranno separarsi per qualche tempo. Infine la bambola promette che scriverà alla bambina ogni giorno e la terrà al corrente di quello che sta facendo.


21.6.15



Un giorno di pausa.

A one-day break.

20.6.15





19.6.15





Tutto grigio nonostante l'arcobaleno.

18.6.15

Cerco il sole delle 8 di sera.

L'hanno perso al largo. E' quasi impossibile che lo ritrovino.

14.6.15



Evviva Vincenzo!

Hurray for Vincenzo!

10.6.15



Calibrazione alle Tremiti.

Calibration at Tremiti islands.

9.6.15


8.6.15


Il Dallaporta arriva davanti al Gargano dopo aver schivato di 20 metri una barca a vela di notte, attraversato un poligono di tiro a mare in funzione e corretto una rotta di collisione. Tutto vero.

Dallaporta makes it to the Gargano after having steered clear of a sailing boat at night, crossed a marine shooting area in use and adjusted from a collision route. No Jokes.

6.6.15


Più parole che fotografie.
Vincenzo che prepara meticolosamente arancini e patatine fritte richieste a gran voce dall’equipaggio in occasione della finale di Champions.
Sole bollente in tuffo nel mare, più calmo.
Le mie spalle alla costa pugliese distante poche centinaia di metri, e le mille tonalità di blu che si disperdono davanti ai miei occhi mentre ascolto un pò di musica: While we wait – Jack Johnson, Grovigli – Malika Ayane, Is it wicked not to care? – Belle and Sebastian, Ceilings – Local Natives, Via dalla festa II – Baustelle, Hard sun – Eddie Vedder, The sea – Corinne Bailey Rae. Come sempre l’iPod in shuffle non sbaglia.
Sala pranzo con sedie in seconda fila per guardare la partita.

More words than photographs.
Vincenzo carefully preparing arancini and fries demanded by the crew because of the Champions League final.
A hot-blooded sun diving in a flatter sea.
My back to the few hundred metre-away apulian coastline, and the multitude of blue tones expanding before my eyes while I'm listening to some music: While we wait – Jack Johnson, Grovigli – Malika Ayane, Is it wicked not to care? – Belle and Sebastian, Ceilings – Local Natives, Via dalla festa II – Baustelle, Hard sun – Eddie Vedder, The sea – Corinne Bailey Rae. As usual, the Ipod in shuffle mode has it right.
Dining room crowded as hell for the match.

4.6.15




Esterno giorno
Ferrovia desolata immersa nel giallo della sabbia e dei campi di grano, nel verde insaturo degli ulivi e nel marrone di una terra arida che avrebbe bisogno di essere smossa più spesso.
Silenzio assoluto arricchito dalle cicale in frenesia che si godono il sole di un’estate non ancora iniziata e non si risparmiano per un inverno di cui non sono sicure.

Interno giorno, stessa ora, intercity 603, carrozza numero 3
Quattro persone in viaggio. Il silenzio della terra che stanno attraversando li circonda, ma loro non lo sanno, e corrono il rischio di non considerarlo affatto. Mimetizzato tra i passeggeri che si specchiano nelle fotocamere dei loro telefonini intelligenti o che nutrono cani minuscoli direttamente dalle scatolette puzzolenti, con gli occhiali, le cuffiette e una maglietta che riporta una piccola scritta che vorrei fosse il mio mantra per i prossimi 30 giorni, ci sono io.
Freak di Bersani, Something for you dei Simply Red, Queen Jane approximately di Dylan, mentre il treno fa fatica a proseguire per più di 20 minuti consecutivi.
Una mamma stamattina ha salutato il suo bambino straordinariamente bello di neanche 2 anni per almeno due settimane, ed è la prima volta che succedeva. In questo momento si sta commuovendo senza renderlo evidente, perché lo rivede nel viso di una bambina che la fissa e accenna un saluto, mentre viene imboccata dalla sua, di mamma, che indossa una maglietta dello stesso colore dell’elemento che mi circonderà per il prossimo mese.
Nelle mie orecchie ora ci sono dei violini delicati, un basso potente, una batteria che ha lo stesso ritmo del cuore e un testo che sembra parlare proprio a me.

Sono arrivato a Bari, in ritardo.

3.6.15


Anno nuovo, borsone vecchio.
Si ricomincia.

New year, old bag.
Here I go again.

2.6.15




© Alessandra
© Alessandra




Il weekend era stato bellissimo.
Anche i due giorni appena trascorsi.

The weekend was great.
So were these two days just gone. 

1.6.15

Ha perso le parole.
She lost her tongue.












Aperitivo pre-imbarco in spiaggia a piedi nudi e street food a Senigallia.
Tutto merito del mio laboratorio, che mi ha fatto una sorpresa.
Love.

Barefoot beach happy hour before my embarkation and street food in Senigallia.
All credits to my lab mates, who surprised me.
Love.