26.2.17



Inghilterra-Italia @ The Whitehorse.

Poi ultima notte di lavoro.
All'inizio è stato uno shock, all'inizio avevo bisogno di tanta luce, non ero abituato a ritrovarmi al buio da solo.
Ora invece, alla fine mi sono abituato. Vedo tutto più luminoso, ho imparato a farmi bastare quel poco di luce che ho e non mi spaventa camminare nel nero. Alcune volte, quando c'è stata la luna piena, la torcia che ho in testa la spegnevo pure e cantavo forte.
Ma ho dovuto imparare. Si impara sempre, alla fine. E per farlo mi è servito venire qui, vagare in mezzo al buio, i fiumi e gli animali, fare affidamento solo su me stesso, essere costretto a poter guardare e vedere al massimo a 50 cm di distanza, un po' alla volta, facendo un passo per volta, senza avere la presunzione di puntare quel raggio luminoso troppo lontano e senza avere la stupidità di voltarmi e guardarmi indietro (che allora sì che quello che mi sono lasciato alle spalle mi inquieta ancora).